Da qualche tempo ormai girano in rete dati abbastanza significativi (e per noi anche un po’ confortanti 🙂 ) sulla diffusione della stampante 3D a livello aziendale. Sorpresi? No, non credo proprio. Anche perché, tolta la questione delle oche di Moncler, ultimamente in giro non si sente quasi parlare di altro.
Ma che cosa se ne fanno tutte queste aziende di una stampante 3D? La statunitense PwC and Zpryme se lo è domandato e si è anche data delle risposte: tolta una piccola fetta di mercato (33 per cento o poco più), a cui per ora non passa minimamente per la testa di implementare una stampante 3D, esiste un buon 28,9 per cento che la utilizza a livello sperimentale. Il 24,9 per cento, invece, sembra affidarsi alla stampa 3D solo ed esclusivamente per la prototipazione, seguito a ruota da un 9,6 per cento di aziende che, oltre che per la prototipazione, la usa anche a livello di produzione.
Tutte le altre (3,5 per cento circa) usa la stampa 3D solo nella fase di produzione vera e propria.
Ora, se fate ancora parte di quel 33 virgola qualcosa per cento che al momento non ha una stampante 3D, ma siete lì lì per comprarla, in questo e nei prossimi post cercheremo di darvi qualche info che magari potrà tornarvi utile in fase d’acquisto.
Come funziona?
La tecnologia più comune ed economicamente più accessibile oggi è la FDM o FFF (fabbricazione a filamenti fusi), che consiste nello spingere un filamento di plastica solida (o di altri materiali) in un estrusore riscaldato da cui colerà il materiale fuso in strati che poi andrà a comporre l’oggetto.
Dove acquistarla?
In linea di massima una stampante 3D la si compra online, anche se ultimamente iniziano a venderla anche i primi centri commerciali. Su internet, però, avrete più scelta e quindi più facilità a trovare proprio quella che fa al caso vostro.
Assemblata oppure in kit?
Dipende. Avete tempo libero, tanta pazienza e qualche competenza tecnica? Allora assolutamente in kit (è anche più divertente e online trovate di tutto e di più). In caso contrario affidatevi a chi l’ha già assemblata prima di voi, anche se vi costerà un pochino di più.
Quanto mi costa?
Dipende dal tipo di stampante 3D che andrete ad acquistare. Diciamo che mediamente parlando di una macchina che utilizza tecnologia FDM si va dai 6-700 euro per un kit da assemblare per arrivare ai 2-3000 euro per una stampante già assemblata.
Quale modello fa al caso mio?
Questo ve lo diciamo la prossima volta, altrimenti il discorso diventa troppo lungo.
Curiosità last minute. La casa editrice Hachette proprio in questi giorni ha lanciato una nuova collana dal titolo ‘Costruisci la tua stampante 3D‘: 76 fascicoli al prezzo di 2,99 euro per la prima uscita, 6,99 per la seconda e 9,99 per tutte le successive, fatta eccezione per 6 numeri che saranno invece venduti a 15,99, per uno che costerà 19,99, un altro 29,99 e un ultimo 49,99.
Quindi??! Quindi il tutto vi verrebbe a costare circa 855 euro (con tutte le variazioni del caso di cui l’editore, nel rispetto delle norme vigenti previste dal Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005), si riserva il diritto di proporre).
La stampante 3D in questione si chiama Rappy 3D printer e si tratta di un progetto derivato dalla storica open source RepRap.
Ecco le caratteristiche tecniche di Rappy:
– Dimensioni stampante 350x350x300 mm
– Struttura telaio in barre di acciaio filettate
– Carter in metacrilato
– Area di stampa 140x150x90 mm
– Velocità di stampa 33 cmÑ/h
– Ugello di estrusione 0,4 mm
– Materiale consigliato: filamento PLA da 1.75 mm
– Possibilità di stampa da Micro SD card
– Elettronica e firmware OpenSource
– Software di utilizzo OpenSource (Slic3r)
– Compatibilità con computer: Windows, Mac, Linux
– Passo di stampa X 80 step/mm, Y 80 step/mm, Z 4000 step/mm
– Stampante 3D certificata CE
La stampante 3D venduta in fascicoli in edicola difficilmente avvicinerà la gente alla stampa 3D, uno smanettone o un appassionato nn la comprerebbero mai (per le caratteristiche cmq scarse) e ad un curioso farà sicuramente passare la voglia