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Costruire una stampante 3D: guida al firmware Marlin, parte prima

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Per progettare una stampante, sia per se stessi sia per iniziare una piccola ma gloriosa produzione, bisogna per forza – prima o poi – arrivare a modificare il firmware.
In questo post parleremo del firmware Marlin.

Tutto si gioca qui. E’ in questo modo che informiamo l’elettronica su quale meccanica abbiamo scelto, su come è composta la nostra stampante, sulle sue misure e su quali componenti monta. Se si è digiuni di elettronica può sembrare un grosso scoglio da superare, ma non è così. In questo post modificheremo praticamente un solo file entrando nel dettaglio di alcune configurazioni e di certi valori. Vi accorgerete che alla fine basteranno questi pochi passi base per far funzionare correttamente la nostra macchina.

Ok, ma cosa è un firmware?

Il firmware é un programma che vive e risiede nella scheda elettronica che guida la stampante. Di fatto fa da traduttore fra il file che andremo a stampare e l’hardware e per questo è così importante. Grazie infatti alle impostazione che andremo a inserire in questo file di configurazione, terrà a mente le caratteristiche della nostra meccanica. Quindi: la disposizione e il verso dei movimenti, quali e quanti motori, quale e quanti tipo di termistori, quanti estrusori, il tipo di stepper che usiamo, dove sono gli endstop e via così. In pratica pertanto interpreta le istruzioni del file G-code che mandiamo in stampa ed è in grado di far eseguire alla macchina i movimenti conseguenti sulla base delle sue caratteristiche fisiche.
Si può dire che ogni stampante ha la sua configurazione, è unica e personale, e che settare correttamente il firmware Marlin è prioritario e indispensabile.

Inviare il codice alla scheda

Una volta terminati tutti i passaggi che vedremo nel dettaglio nei prossimi articoli, non ci resterà che inviare il nuovo firmware alla scheda elettronica; salveremo il file configuration.h e lanceremo la compilazione del codice. Se tutto sarà a posto (se quindi l’IDE non troverà errori, anche solo di battitura), dopo pochi secondi apparirà la scritta “done compiling” e potremo caricare il codice.
L’ultima cosa da ricordare è di effettuare la selezione della porta corretta: Tools menu / Serial Port / numero della porta.

Può capitare che alcune schede facciano i capricci, come per esempio l’aver bisogno di essere resettate (solitamente hanno un bottoncino) dopo essere state collegate – cambiando cosí il numero di porta – (!). La nostra printrboard rev F (rossa, quella della Geeetech) fa proprio così.
A proposito di scheda della Geeetech: qui trovate la soluzione al problema dell’Endstop Y, un problema comune per fortuna risolvibile.

Nel prossimo post partiremo bene da capo e vedremo come prepare tutto: la scheda, l’ambiente di sviluppo e l’IDE Arduino.

Qui trovate il link alla Minitronics V1.1 e alla Megatronics V3.1 nel nostro piccolo store: sono entrambe schede che utilizziamo per le nostre stampanti 3D, ci troviamo benissimo e le loro caratteristiche valgono la lettura.

Per comodità, ecco qui i link a tutti i post pubblicati fino ad ora di questo minicorso:

Costruire una stampante 3D: guida al firmware Marlin, parte prima
Costruire una stampante 3D: la scheda, Marlin e l’Arduino IDE
Costruire una stampante 3D: configurazioni generali Marlin
Costruire una stampante 3D: l’indispensabile arma dei commenti nel codice
Costruire una stampante 3D: controllare la temperatura con Marlin
Costruire una stampante 3D: come configurare gli endstop?
Costruire una stampante 3D: capire la direzione dei motori stepper
Costruire una stampante 3D: configurare gli assi

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