Che grazie alla stampa 3D si possa stampare di tutto (ma proprio di tutto! da componenti di ogni genere ai biscotti commestibili fino ad arrivare persino a cellule embrionali viventi) lo sappiamo ormai da tempo.
Quello che invece magari è meno noto è la strabiliante crescita esponenziale che questo mercato sta avendo, esplodendo non solo tra i maker e altri pochi eletti, ma anche fra chi proprio esperto di questo ambito non è. Buona parte del merito, va detto, è di portali come 3dhubs.com che rendono la stampa 3D accessibile quasi a chiunque. Tutti coloro, infatti, che possiedono una stampante 3D di qualsiasi genere possono registrarsi sul portale come Hub e decidere i prezzi, consentendo così ad altri maker della zona di avere accesso alla propria stampante. Come? Semplice: devono solo preparare il file di stampa in formato .stl, caricarlo su 3dhubs.com, scegliere città, stampatore e materiali. A questo punto il gioco è fatto. L’ordine sarà eseguito e la stampa spedita a chi di dovere oppure preparata per il ritiro. Interessante, vero?
E se i gli attori in gioco di questo mercato sono così lungimiranti come gli olandesi creatori di 3dhubs.com, è facile immaginare il perché di una esplosione come quella che si sta verificando.
Volete i numeri? Eccovi accontentati. Secondo le stime della società di analisi statunitense Gartner nel 2013 le spese per le stampanti 3D hanno raggiunto i 412 milioni di dollari, facendo un significativo balzo in avanti rispetto ai 288 milioni di dollari. E i pronostici per il 2014 sono quelli di arrivare a toccare i 669 milioni. C’è chi poi – come Citi Vale e Wohelers Associates – che stima che il giro d’affari totale di questo mercato si attesti intorno ai due miliardi di dollari, ma che possa arrivare quasi a triplicare nel giro di pochi anni.