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Iniziare a programmare con Android: seconda lezione

Ciao a tutti, eccoci con il secondo appuntamento del nostro tutorial dedicato al simpatico robottino. Con questo articolo vogliamo osservare un po’ più da vicino la struttura del nostro progetto ‘Hello World’ creato nella precedente lezione.
Iniziando a osservare la struttura del nostro progetto, possiamo notare una serie di file che proviamo a descrivere di seguito:

– hello_worldProject.iml
è il file che descrive principalmente com’è strutturata l’alberatura del progetto e se sono coinvolte librerie o moduli esterni per la compilazione e il funzionamento dell’applicazione;

– local.properties
contiene alcune proprietà locali all’ambiente di sviluppo come la directory dove risiede l’SDK di Android. Generalmente questo file non deve essere mai modificato;

– settings.gradle
build.gradle
sono files di configurazione globali di Gradle. Possono contenere tutte quelle configurazioni comuni ai vari moduli che costituiscono il progetto. Come vedremo dopo, ciascun modulo contiene uno specifico file di configurazione di Gradle.

Apriamo una piccola parentesi per spendere due parole su Gradle: lo dobbiamo conoscere se vogliamo iniziare a programmare con Android.
Gradle è un tool in grado di automatizzare, se opportunamente configurato, la build e il deploy del progetto. È inoltre uno strumento che tende a unificare il concetto di Apache Ant e di Apache Maven ed è stato introdotto su android-studio come strumento di default per la build dei progetti.

Spostandoci, ora, all’interno della cartella principale ‘hello_world’ possiamo notare i seguenti file:

– build.gradle
come dicevamo poco fa, questo è uno specifico file di configurazione di Gradle dedicato al modulo che lo contiene, in questo caso il package principale ‘hello_world’;

– hello_world.iml
è un file molto simile a quello descritto precedentemente ‘hello_worldProject.iml’, ma è dedicato al modulo che lo contiene descrivendone alberatura, configurazione necessaria per la build e dipendenze.

Nella cartella ‘SRC‘ possiamo ritrovare tutto il sorgente del nostro modulo suddiviso in codice JAVA organizzato nelle varie classi raccolte all’interno della folder ‘JAVA’ e nelle varie risorse depositate nella cartella ‘RES’.
Ma in cosa consistono queste risorse? Per risorse intendiamo tutti quegli elementi che costituiscono l’applicazione facendo da contorno alle classi JAVA come le immagini di layout, i file XML di layout, i file XML con la definizione di tutti i testi globali all’app, e così via.

Osserviamo meglio l’alberatura della folder ‘SRC’.
Nelle varie cartelle ‘drawable‘ troviamo tutte le immagini che costituiranno il layout dell’applicazione. Queste sono suddivise nelle rispettive cartelle a seconda della loro risoluzione. Android sfrutta questa struttura per gestire applicazioni responsive rispetto alle risoluzioni dei vari device.

Nella cartella ‘menu‘ troviamo il file di configurazione XML che descrive il menu standard di Android ovvero quello che compare utilizzando il pulsante sinistro presente nella maggior parte dei device.

Nella cartella ‘values‘ è possibile osservare una serie di file XML che descrivono rispettivamente delle costanti di dimensionamento del layout, dei testi globali all’intera applicazione e ancora le classi di stile grafico che potranno essere applicate alle varie views.

Con questo abbiamo descritto molto velocemente la struttura principale della nostra applicazione demo.
Nella prossima lezione cominceremo, finalmente, a programmare qualcosina di un po’ più interessante e stimolante, a presto.

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